E infatti è lei

Riprendo da dove ho lasciato l'ultimo post su CSAR di Lucio Battisti, affrontando il tema... no no, aspetta. Non mi piace il termine affrontare, mi pare troppo sistematico e pomposo. Non fa per noi. Qui siamo davanti al caminetto, fuori (necessariamente) sta piovendo. Senti il rumore della piogga? Chiudi le finestre che entra aria fredda! 

Chiuse? 

Bene.

Poi ecco, ti dò del tu, siamo in due o tre (o quattro) davanti al caminetto, siamo tra amici. Allora vedi, volevo prendere ad esempio la mirabile canzone Però il rinoceronte. Ai ripetuti ascolti (sono giorni, sai, che vado in macchina con il disco di Battisti nel lettore, sento sempre quello... immagina se viaggiassi con qualcuno, l'avrei già fatto uscire pazzo...), ecco, ai ripetuti ascolti viene fuori quella canzone. Ha una progressione stupenda. Sembra che ti parta lì, una cosa come tante, una canzone strana ma onesta. Già dalle parole l'avrei dovuto capire, hai ragione. Il librettista Panella (perchè paroliere mi sembra assai riduttivo) non scherza, e con le parole ci gioca benissimo.

Prendi questo verso (siamo ancora piuttosto all'inizio, comunque il bello deve ancora venire) :

basta che non le si dica "Indovina chi sono"
e non te l'aspettavi ecco cose così
raggianti e tristi, cose di burro
in forma di conchiglia.

Ora, io lo ammetto subito subito:  sono probabilmente il primo a non riuscire univocamente ad estrarre un significato. Sono qui le parole, mi ballano tra tanti autostati, ipotesi di significato. Proprio in questo ballare (verbo a forte attinenza musicale) avverto un senso di compimenti estetico! Sarà il modo giusto di fruire la canzone, ammesso che ve ne sia uno? Non te lo saprei dire. Non ti succede mai la stessa cosa?



Bene. Poi però ne approfitto, perché sono anche libero di inseguire a fiuto una mia pista estetica, non essendo forzato ad un significato univoco. Allora mi piace vederci questo svolgersi, questo srotolarsi palpitante della femminilità. Come valore che diventa presente piano piano (sì, con lentezza... se non si cuoce a fuoco lento / rimane cruda dentro) innanzitutto a se stesso: nella persona quasi mitica, archetipica della ragazza, la protagonista di tutto il disco (no no, la protagonista di tutto il periodo bianco di Lucio, almeno).

La ragazza che in uno svelamento progressivo, vede risplendere a se stessa, e al mondo, la sua femminilità. Una pura proprietà riflessiva, innanzitutto. Questioni matematiche -  geometriche e logiche - prima ancora che biologiche.

E la cosa si innesca così, quasi per scherzo... basta non le si dica "Indovina chi sono". 

E intanto la musica segue con docilità il testo che si fa più pregnante, lo asseconda, lo valorizza. Lo sai, a me per qualche motivo Battisti fa pensare a Puccini. Non c'è una nota uguale, ma mi ci fa pensare un sacco. E sono contento di essere italiano, di avere questo pò pò di musica da mostrare al mondo. Vabbè ma questo è un altro discorso, scusami... magari lo riprenderemo.

Ecco dicevo la femminilità, presente intanto a sè stessa. Come primo passo, prima di proporsi ad altro da sè, risplende di sè (del dono ricevuto). Ma guarda: ora è già più certa, infatti.

... sono io quella ragazza dice
puntando il dito come viene viene
in uno sprazzo acrilico a colori...

E in questa coscienza, ti dico, viene riaccolta la quotidianità (te lo dicevo, l'altra volta, ricordi?) e riscattata, illuminata, risollevata... e i giorni non sono più un peso. Sono quasi una decorazione di questa ragazza (e a rimando in una catena di significati che porterebbero al Significato).

Sono io quella ragazza dice,
il giorno prima come il giorno dopo,
e il giorno in mezzo me lo metto al dito,
così sarà un anello e non un peso.

La frase ritorna e si dettaglia, Sono io quella ragazza. Ogni volta più affermativa, più mediterranea (ma quali bellezze nordiche! Siamo carne e sangue, odore di spiaggia e sale sulla pelle, sguardi leggeri nella luce di un paese in festa, qui!), più solare (ricordati, devi sentirla con la musica). 

Continua a risplendere, fino a che diventa evidente, oggettivamente evidente, riconoscibile. Riconosciuto, finalmente. Un riconoscimento che è innanzitutto un tributo. E infatti.

Sono io quella ragazza / e infatti è lei.

Due volte rientra nella canzone. E così la chiude, la conclude, la compie. Lei si è svelata, è riconosciuta. E infatti è lei.

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